Le comunità energetiche in Italia sono in una fase di sviluppo e crescita, con alcune iniziative pilota e progetti di implementazione in diverse regioni. Secondo i dati più recenti, il recepimento della direttiva europea sulle comunità energetiche da parte del governo italiano sta portando a un quadro normativo più chiaro e incentivante, favorendo l’avvio di nuovi progetti.
Tuttavia, il loro diffondersi su larga scala e l’adozione diffusa richiedono ancora tempo, investimenti e sensibilizzazione. Sono stati avviati alcuni progetti sperimentali e comunità locali stanno iniziando a mettere in campo iniziative di autoproduzione e condivisione di energia rinnovabile, ma la diffusione completa è ancora in fase di crescita.
In Italia meno dell’1% del target previsto dal PNRR
Con meno dell’1% del target PNRR, pari a 1.730 MW di potenza installata entro il 2026, il Paese è ancora molto distante dall’obiettivo. Tuttavia, il numero di domande ricevute dal GSE, circa 4.000 per circa 390 MW di potenza, rappresenta già circa il 23% dell’obiettivo, mostrando un significativo fermento e interesse.
Le principali sfide rimangono la semplificazione delle procedure, considerando le restrizioni attuali e la soglia limite di 5.000 abitanti per i Comuni, che si propone di spostare a 30.000 per favorire una più ampia partecipazione. La crescita delle CER richiede un processo di snellimento burocratico e attenzione all’ambiente normativo per accelerare lo sviluppo di queste iniziative strategiche per transizione energetica e sostenibilità.


