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Il fotovoltaico in Italia raggiunge traguardi sempre più ambiziosi. La scorsa estate, precisamente l’11 Luglio è stato inaugurato all’Aereoporto di Torino l’impianto fotovoltaico su tetto più grande d’Italia. Un vero e proprio gioiello di tecnologia ed avanguardia che vede Caselle Torino (e il suo tetto) protagonisti importanti del percorso di transizione energetica con un impianto da 1,44MW che – oltre ad essere straordinario in termini di potenza energetica – è incredibile anche dal punto di vista della sicurezza tecnologica.

L’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto di un aereoporto non è un processo semplice ed implica sfide tecniche importanti. Lo studio che ne ha curato la progettazione, All Energy & Architecture, ha dovuto studiare l’installazione dei pannelli in ogni singolo dettaglio, tenendo conto anche dei potenziali effetti “negativi” generati dal riflesso solare sui moduli fotovoltaici. E’ stato inoltre fondamentale pianificare anche i potenziali effetti negativi dell’impianto con i sistemi di comunicazione presenti all’interno dell’aereoporto. Si tratta di fattori di primaria importanza nella progettazione di un impianto all’interno di un aereoporto, le cui conseguenze possibili vanno studiate e pianificate in fase di progettazione per garantire il mantenimento degli standard di sicurezza previsti dall’aereoporto.

Torino Caselle: l’aereoporto green con il tetto solare più grande d’Italia

L’impianto di Caselle Torino, quindi, oltre ad avere un design accattivante è sicuramente all’avanguardia sia sotto il profilo tecnologico che dal punto di vista della sicurezza. La società che ha realizzato materialmente l’impianto è la SolarEdge ed è sicuramente tra le aziende più grandi al mondo nel settore delle rinnovabili. La società ha fornito al progetto di Torino Caselle gli inverter dei moduli e anche gli ottimizzatori, speciali sistemi che consentono a ciascun pannello di produrre più energia mantenendo sempre intatto il sistema di sicurezza dell’impianto.

La progettazione di un impianto fotovoltaico in aereoporto ha richiesto un’analisi e una verifica dei sistemi di sicurezza ancora più stringente di quanto già normalmente accade per i tradizionali progetti fotovoltaici. Un aereoporto è un luogo sempre frequentata, sia dai passeggeri che dal personale; da qui la scelta dello studio di architettura di affidarsi alla SolarEdge per implementare sui moduli gli ottimizzatori di potenza. Questi ottimizzatori riescono a garantire il maggior ricavo energetico possibile dai pannelli, ma allo stesso tempo consentono di controllarli da remoto. Il controllo da remoto delle celle, quindi, consente una gestione totale e immediata dell’impianto rendendolo in tal modo conforme au più elevati standard di sicurezza.

Rispetto agli anni precedenti, in Italia le installazioni di impianti fotovoltaici su tetti industriali e commerciali è in forte crescita. Terna parla di un balzo di installazioni che va oltre il 150% nel 2023 rispetto all’anno precedente. Si tratta di previsioni in crescita costante, specie alla luce dei fondi stanziati dal PNRR in merito alla transizione energetica. Se le aziende saranno in grado di accedervi, le previsioni di crescita di questi tipi di impianti potrebbero avere un trend ulteriormente positivo. Tra comunità energetiche e fondi destinati alle imprese di produzione energetica le possibilità di crescita sono davvero importanti. Il tetto fotovoltaico, inoltre, rappresenta un’alternativa possibile e concreta al fotovoltaico a terra che genera sempre discussioni e polemiche di carattere ambientale e sociale.

Sono sempre tantissime, infatti, le persone, pronte a puntare il dito contro il fotovoltaico a terra, pensando che questi progetti siano i principali deturpatori dell’ambiente, causando inquinamento, oltre che impoverimento agricolo. Molti non sanno che, per la verità, nella stragrande maggioranza dei casi, i progetti fotovoltaici sono eseguiti su terreni incolti e abbandonati a se stessi che altra funzione non avrebbero se non quella di comportare costi (anche piuttosto onerosi) per i proprietari che devono in ogni caso garantire un certo decoro, pur non utilizzandoli. In ogni caso, l’installazione dei pannelli fotovoltaici sul tetto viene vista maggiormente “di buon occhio”; questo ottimismo si sposa anche con le indagini pubblicate recentemente dal Cerved e MBS Consulting, secondo cui ci sarebbero oltre 300km quadrati di spazio libero su tetti di imprese e aziende pronti ad ospitare pannelli solari. In totale si parla di 110 mila tetti inutilizzati che – in termini di efficienza energetica – potrebbero significare una produzione ulteriore annuale di 30 GW. Oltre la metà del target di energia che è stato prefissato per il 2030.

I tetti degli aereoporti: punti chiave nella svolta green

In questo senso, gli aereoporti possono essere decisivi nelle installazioni di fotovoltaico su tetto. Nel percorso di decarbonizzazione che mira ai traguardi del 2030 ormai noti dal punto di vista di produzione energia green, le infrastrutture come gli aereoporti possono giocare un ruolo determinante.

Nel caso specifico di Torino, l’intero aereoporto ormai dal lontano 2021, si è fatto protagonista di un virtuoso processo green che vede coinvolti moltissimi reparti. I veicoli aereoportuali a benzina/diesel sono stati completamente sostituiti da mezzi elettrici, comprese le autombulanze. L’intero aereoporto ha raggiunto il livello 3 per quanto riguarda l’optimization, ovvero l’ottimizzazione di sostenibilità ambientale che prevede certificazioni in tutti gli aereoporti da parte dell’Airports Council International. Naturalmente il progetto del tetto fotovoltaico rientra pienamente in questo piano di sostenibilità. Il tetto si compone di 3651 moduli fotovoltaici e -al momento – la copertura riguarda il terminal dei passeggeri, un padiglione esterno dedicato ad un’area tecnica e l’area bagagli. In totale la superficie di questa pannellatura è di circa 6500 metri quadri. Ogni anno il tetto fotovoltaico di Torino caselle produce 1,58 GWh di energia, pari al 12% del fabbisogno annuale della struttura.

Il cervello di SolarEdge per l’impianto fotovoltaico di Torino Caselle

Quando si progetta un impianto fotovoltaico di queste dimensioni, le analisi e gli studi di progettazione devono tener conto di una serie di elementi: in primis la qualità dell’energia prodotta dai moduli e la connessione della stessa rispetto alla rete elettrica dell’aereoporto o quella nazionale. Progettare un impianto fotovoltaico di questa portata significa, infatti, dover prendere decisioni importanti per garantire sempre la stabilità della rete in qualsiasi condizione, incluso in caso di guasto. L’azienda SolarErge ha offerto il suo supporto proprio in questo senso. Fa capo a SolarEdge, infatti, il cervello tecnologico e logico dell’impianto di Torino. Nello specifico l’azienda ha dotato l’impianto di quasi 3000 ottimizzatori di potenza oltre che di 14 inverter, elementi chiave per garantire sia la sicurezza che la qualità dell’energia prodotta.

Il cervello tecnologico solarErge è è in grado di garantire il massimo sfruttamento di energia dei moduli arrivando ad un sovradimensionamento del 175%. Tutti gli inverter garantiscono la protenzione dei moduli dai guasti alla rete elettrica e sono dotati di speciali sensori in grado di segnalare tempestivamente le anomalie dei morsetti di ingresso. Inoltre, gli inverter monitorano anche la temperatura dei moduli; in caso di sbalzi anomali si verigica una segnalazione automatica che disattiva l’inverter, prevenendo così eventuali sovraccarichi oppure il rischio stesso di generare incendi. Il sistema di sicurezza generato dall’installazione degli inverter SolarEdge è progettato per autoregolarsi, prevedendo il minimo counvolgimento di personale. Tutto infatti può essere controllato da remoto mediante la rete ethernit oppure quella di telefonia modile. Gli ottimizzatori, infine, completano il cervello tecnologico dell’impianto garantendo la massima generazione possibile di energia ma soprattutto rendendo completamente autonomi i singoli moduli fotovoltaici. Questo significa che se la produzione di un modulo subisce anomalie causate da qualsiasi motivo (sporcizia, invecchiamento ombre o altri fattori), gli altri moduli continuano a funzionare autonomamente. La compromissione di un modulo, insomma, non influisce sulla resa degli altri.

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