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L’Italia verso una filiera nazionale per la cattura e lo stoccaggio della CO₂

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto MASE del 10 ottobre 2025, l’Italia compie un nuovo passo nella costruzione di una filiera nazionale dedicata alla cattura, al trasporto e allo stoccaggio della CO₂ (CCUS – Carbon Capture, Utilization and Storage).
Il provvedimento, elaborato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica insieme ai dicasteri di Interno, Infrastrutture e Salute, definisce la regola tecnica per la progettazione, realizzazione, collaudo ed esercizio delle reti di trasporto della CO₂ verso i siti di stoccaggio.

L’obiettivo è creare un sistema sicuro, interoperabile e interconnesso tra i vari impianti, ponendo le basi per una futura infrastruttura nazionale di decarbonizzazione. Sebbene in Italia siano ancora in corso soltanto progetti pilota e studi di fattibilità, il decreto rappresenta un passo importante verso la standardizzazione delle procedure e la definizione dei criteri tecnici comuni.

Le nuove regole per il trasporto della CO₂

Le disposizioni contenute nel decreto e nel suo Allegato A si applicano a:

  • nuovi impianti di trasporto,
  • modifiche sostanziali a reti esistenti,
  • riconversioni di condotte già in uso per il convogliamento del biossido di carbonio.

In caso di interventi parziali, la norma riguarda solo le sezioni modificate, mantenendo invariati i requisiti di sicurezza delle tratte precedenti.

Il testo introduce anche una classificazione delle condotte in base alla funzione:

  • Condotte di tipo 1, che raccolgono CO₂ da più condotte e la inviano verso altri tratti o ai punti di stoccaggio finale.
  • Condotte di tipo 2, che trasportano CO₂ tra più punti di ingresso e condotte di tipo 1 oppure tra condotte principali e utenze industriali.

Conformità e clausola di reciproco riconoscimento

Il decreto impone che le attrezzature a pressione, come valvole, filtri o sistemi di pompaggio, rispettino i requisiti previsti dal D.Lgs. 26/2016, che recepisce la Direttiva PED 2014/68/UE.

In linea con il principio europeo del mutuo riconoscimento, l’Italia non potrà imporre specifiche tecniche vincolanti ai prodotti legalmente fabbricati o commercializzati in altri Stati membri. Tuttavia, sarà possibile vietare l’immissione sul mercato di dispositivi esteri che non offrano un livello di sicurezza equivalente a quello previsto dalla normativa nazionale.

È inoltre prevista una procedura di deroga: in casi particolari, quando ragioni tecniche o operative impediscono il pieno rispetto delle disposizioni, le aziende potranno presentare domanda motivata al Comitato centrale per la sicurezza tecnica della transizione energetica.

Un tassello verso la transizione ecologica

Il nuovo decreto rappresenta un passaggio chiave per lo sviluppo di un sistema di infrastrutture dedicate alla gestione della CO₂, essenziale per raggiungere gli obiettivi europei di neutralità climatica.
Con la definizione delle regole tecniche, l’Italia si prepara a favorire investimenti e progetti industriali nel settore CCUS, aprendo la strada alla nascita di una filiera strategica per la decarbonizzazione del Paese.

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