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L’Italia ha recentemente stanziato ingenti fondi, ammontanti a 2 miliardi di euro, per fornire assistenza alle aree colpite dai danni causati da catastrofi naturali. Questi fondi comprendono un’importante allocazione di 378,8 milioni di euro destinata alle conseguenze devastanti delle alluvioni verificatesi nella regione dell’Emilia-Romagna nel maggio 2023. Non solo, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede ulteriori 1,53 miliardi di euro focalizzati sulla gestione del rischio di alluvioni e sulla riduzione dei danni.

La vulnerabilità dell’Italia a eventi naturali catastrofici è accentuata dalla sua particolare geografia, che la rende più suscettibile a fenomeni quali terremoti, tsunami, frane e alluvioni rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea. Queste misure economiche sono indicative non solo della necessità di affrontare le emergenze del momento, ma anche di un impegno a lungo termine per aumentare la resilienza delle comunità italiane e mitigare l’impatto di eventi futuri.

E’ in questo contesto, che il Governo è tornato a parlare con insistenza (specie dopo l’ennesima alluvione nella regione Emilia Romagna) della possibilità di stipulare assicurazioni contro i rischi catastrofali. Si tratta di polizze assicurative fondamentali che forniscono una protezione cruciale per i danni derivanti da eventi catastrofali, come terremoti, alluvioni, incendi e altre calamità naturali.

Recentemente, in Italia, è stato introdotto un decreto che prevede l’obbligo per le imprese di stipulare questa copertura assicurativa, una mossa strategica per garantire la sostenibilità e la resilienza economica. Questo obbligo entrerà in vigore il 1° gennaio 2025 e riguarderà tutte le imprese che hanno la sede legale o una stabile organizzazione nel paese. Le imprese del settore produttivo, in particolare, dovranno provvedere a stipulare una polizza assicurativa contro i rischi catastrofali entro il 31 dicembre 2024. Questa iniziativa è imperativa, poiché mira a mitigare gli effetti distruttivi delle calamità naturali sulle attività economiche, proteggendo non solo le aziende stesse ma anche i posti di lavoro e, in ultima analisi, le comunità che dipendono da queste imprese per la loro prosperità.

Assicurare adeguatamente le proprie attività rappresenta quindi non solo una responsabilità sociale, ma anche una strategia commerciale lungimirante in un contesto globale sempre più soggetto a eventi estremi.

In Italia solo il 6% delle abitazioni è assicurato contro le calamità naturali

In Italia, attualmente solo un esiguo 6% delle abitazioni è coperto da polizze assicurative contro i rischi legati alle calamità naturali, che includono eventi devastanti come terremoti, alluvioni e altre situazioni emergenziali.

Questo dato mette in luce una fondamentale vulnerabilità del patrimonio immobiliare nazionale, sottolineando la necessità di una maggiore sensibilizzazione riguardo all’importanza di assicurare le abitazioni contro tali rischi.

La bassa percentuale di immobili assicurati evidenzia che molti cittadini non sono ancora abbastanza informati o motivati a proteggere le proprie proprietà dalle conseguenze di eventi meteorologici estremi o disastri naturali, che possono causare danni ingenti e incommensurabili. A fronte di questa realtà, risulta essenziale promuovere campagne di informazione e misure incentivanti per incoraggiare una più diffusa adozione di polizze assicurative in grado di fornire un’adeguata protezione e sicurezza economica per le famiglie e le comunità.

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