Certificati Bianchi: guida completa
I certificati bianchi, noti anche come “Titoli di Efficienza Energetica” (TEE), sono uno strumento di politica energetica utilizzato in diversi paesi, tra cui l’Italia, per promuovere l’efficienza energetica. Essi rappresentano un’unità di risparmio energetico certificata, corrispondente a una tonnellata equivalente di petrolio (TEP) risparmiata grazie all’implementazione di interventi di efficienza energetica.
Come funzionano?
- Obblighi di Efficienza: Alcune aziende, come i distributori di energia elettrica e gas, hanno l’obbligo di raggiungere determinati obiettivi annuali di risparmio energetico. Questi obiettivi possono essere soddisfatti implementando direttamente progetti di efficienza energetica o acquistando certificati bianchi da altre aziende o enti che hanno realizzato tali progetti.
- Emissione dei Certificati: I certificati bianchi vengono emessi dall’Autorità competente (in Italia è il GSE, Gestore dei Servizi Energetici) a fronte della dimostrazione di risparmi energetici effettivi ottenuti da specifici interventi. Questi interventi possono riguardare vari settori, come l’industria, i trasporti, l’edilizia, ecc.
- Mercato dei Certificati: I certificati bianchi possono essere scambiati su un mercato apposito. Le aziende obbligate che non riescono a raggiungere i propri obiettivi di risparmio possono acquistare questi certificati da chi li ha ottenuti, creando così un meccanismo di incentivo economico per l’efficienza energetica.
Quali sono i vantaggi dei certificati bianchi?
- Promozione dell’Efficienza Energetica: I certificati bianchi incentivano le aziende a investire in tecnologie e soluzioni che riducono i consumi energetici.
- Flessibilità: Le aziende hanno la flessibilità di scegliere se realizzare direttamente i progetti di risparmio energetico o acquistare i certificati necessari per soddisfare i propri obblighi.
Quali le criticita?
- Complessità: La gestione e il monitoraggio dei progetti possono essere complessi e costosi.
- Volatilità dei Prezzi: Il prezzo dei certificati può essere soggetto a fluttuazioni di mercato, influenzando la convenienza economica per le aziende.
In sintesi, i certificati bianchi sono un meccanismo di mercato che mira a stimolare gli investimenti in efficienza energetica, contribuendo così alla riduzione dei consumi e delle emissioni di gas serra.
Come si ottiene il certificato bianco?
Per ottenere un certificato bianco (o Titolo di Efficienza Energetica, TEE) in Italia, un soggetto deve dimostrare di aver realizzato un intervento che ha generato risparmi energetici misurabili e certificabili. Il processo per l’ottenimento di un certificato bianco è regolato e gestito dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Ecco i passaggi principali per ottenerlo:
1. Identificazione dell’Intervento di Efficienza Energetica
Il primo passo è individuare e progettare un intervento che possa migliorare l’efficienza energetica. Questo può riguardare, ad esempio, l’installazione di nuove tecnologie, il miglioramento dei processi produttivi, l’isolamento termico degli edifici, l’adozione di sistemi di illuminazione a basso consumo, ecc.
2. Presentazione del Progetto al GSE
Il soggetto (chiamato soggetto proponente) deve presentare il progetto al GSE per l’approvazione. Esistono tre tipologie principali di progetti:
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- Progetti a Consuntivo: per interventi complessi e di grande entità.
- Progetti Standardizzati: per interventi più semplici e ripetibili, con risparmi energetici predeterminati.
- Progetti Analitici: per interventi per i quali non è possibile applicare metodi standard, ma non così complessi da richiedere un progetto a consuntivo.
3. Realizzazione dell’Intervento
Una volta ottenuta l’approvazione del progetto, si procede con la realizzazione dell’intervento. Durante questa fase, è fondamentale raccogliere dati e documentazione che dimostrino l’effettivo risparmio energetico ottenuto.
4. Misurazione dei Risparmi Energetici
Dopo la realizzazione dell’intervento, il soggetto deve misurare i risparmi energetici ottenuti. Questo può essere fatto utilizzando misurazioni dirette o, in alcuni casi, con l’ausilio di metodologie predefinite.
5. Richiesta di Emissione dei Certificati
Una volta raccolti i dati, il soggetto proponente presenta una richiesta al GSE per l’emissione dei certificati bianchi, accompagnata dalla documentazione che dimostra i risparmi ottenuti. Il GSE verifica la conformità dei dati presentati e, se tutto è conforme, emette i certificati bianchi corrispondenti.
6. Emissione dei Certificati
Il GSE emette i certificati bianchi in base ai risparmi energetici certificati. Un certificato corrisponde a una tonnellata equivalente di petrolio (TEP) risparmiata.
7. Negoziazione e Mercato
Una volta ottenuti, i certificati bianchi possono essere venduti sul mercato a soggetti obbligati (come distributori di energia elettrica e gas) o ad altri soggetti interessati. Il prezzo dei certificati varia in base alla domanda e all’offerta nel mercato.
8. Verifiche e Controlli
Il GSE può effettuare verifiche e controlli sui progetti per accertare la veridicità dei risparmi dichiarati. In caso di irregolarità, i certificati possono essere revocati, e il soggetto proponente potrebbe incorrere in sanzioni.
Questo processo assicura che i certificati bianchi siano legati a effettivi risparmi energetici, incentivando così interventi concreti e misurabili in termini di efficienza energetica.