Come recuperare le discariche abusive e bonificarle con il fotovoltaico
Il landfill mining accoppiato al fotovoltaico potrebbe trasformare le discariche abusive in centrali energetiche pulite. In Italia esiste già il primo progetto.
Da una parte, le discariche abusive costituiscono un grave rischio per la contaminazione ambientale. Dall’altra, la diffusione dell’energia solare fa sì che aree di ampiezza sempre maggiore vengano occupate da pannelli solari ponendo un problema di disponibilità degli spazi. Il recupero delle discariche abusive con il fotovoltaico offre una soluzione unica a entrambe le sfide, fornendo enormi vantaggi alla comunità.
Le discariche abusive e il landfill mining
Le discariche abusive rappresentano una grave minaccia ambientale. Questi siti abbandonati in cui si accumulano rifiuti di ogni genere contengono una miscela di scorie pericolose e non pericolose, mai sottoposte a gestione o controlli adeguati. Il recupero di queste aree richiede bonifiche molto costose per eliminare i potenziali rischi per la salute pubblica e per l’ambiente.
Il landfill mining è un processo mirato a estrarre materiali dalle discariche. Dal momento che in questi siti possono accumularsi grandi quantità di materie prime, questo processo punta a recuperare rame, alluminio, e altre risorse dai cumuli di rifiuti, trasformando – almeno in parte – un luogo di degrado in una risorsa.
Il landfill mining si praticava già negli anni ’90 ma, oggi, questo concetto sta subendo una riqualificazione in ottica ambientale: le discariche diventano risorse non solo minerarie ma anche energetiche.
Energia solare dalle discariche
Le iniziative che puntano alla riqualificazione delle discariche abusive tramite il fotovoltaico portano avanti un progetto molto semplice: dopo aver rimosso i rifiuti e bonificato l’area, il sito della discarica viene occupato da pannelli solari che vanno a fornire elettricità da fonte rinnovabile alle comunità vicine.
Oltre al doppio vantaggio della rimozione dei rifiuti e installazione di una centrale elettrica pulita, questo processo ha anche altri benefici:
- Scoraggia l’abbandono dei rifiuti: quando le discariche abusive vengono svuotate, in genere, passa pochissimo tempo prima che cittadini irresponsabili tornino a gettarvi nuovamente rifiuti. Quando il sito viene riutilizzato, offrendo nuova vita all’area a ponendo in essere maggiori controlli, il fenomeno non si verifica.
- Accettazione da parte dei cittadini: uno dei fenomeni che scoraggia la diffusione delle centrali solari in Italia è il malumore che la popolazione manifesta nei confronti dell’occupazione di decine di metri quadri di terreno ad opera di pannelli solari. Quando, invece, ad essere coperta da pannelli fotovoltaici è una ex discarica abusiva, i cittadini tendono ad apprezzare il cambiamento.
- Impatto ambientale due volte positivo: oltre che eliminare una fonte di contaminazione (la discarica a cielo aperto), si previene ulteriore inquinamento atmosferico fornendo alla comunità energia elettrica a zero emissioni.
I progetti italiani
In Italia è già attivo più di un progetto per il riutilizzo di discariche abusive con il fotovoltaico.
Il progetto Mettiamoci in Riga a Ferrara
In provincia di Ferrara, più precisamente nel comune di Vigarano Mainarda, c’è un’area contaminata che attende da ben 24 anni di essere bonificata. In quel sito (gli edifici dell’azienda Orbit) nel 1999, si scatenò un incendio di dimensioni vastissime durante il quale bruciarono, per giorni, 11 tonnellate di rifiuti, compreso il tetto di uno dei capannoni contenente amianto. Con il progetto Mettiamoci in Riga, l’Assessora all’Ambiente del comune interessato spera di trovare finalmente soluzione al problema.
Nel 2018, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha dato il via al progetto Mettiamoci in Riga, il quale fornisce linee guida alle amministrazioni pubbliche non solo per la messa in sicurezza delle discariche irregolari, ma anche per il loro riutilizzo.
Per quanto riguarda la rifunzionalizzazione dei siti, si propongono diverse applicazioni: oltre che parchi pubblici, centri di smistamento rifiuti, e altro, anche impianti fotovoltaici. Il progetto ha trovato concretezza grazie all’investimento da parte di Sogesid, società di ingegneria e assistenza tecnica interamente partecipata dallo Stato italiano, che lo ha finanziato con 35 milioni di euro.
Mettiamoci in riga a Udine
All’interno del progetto Mettiamoci in Riga è compresa anche la riqualificazione di una piccola discarica abusiva situata a Pozzuolo del Friuli, a sud di Udine. Qui, dopo la bonifica e la decontaminazione, l’area verrà ricoperta da un telo solare.
Quella del telo solare è una tecnologia meno performante rispetto a quella dei classici pannelli (produce una quantità di energia inferiore a parità di superficie impiegata) ma si adatta meglio a terreni scoscesi e non uniformi, come appunto quello in questione.
Le discariche irregolari diventano una risorsa
La possibilità di convertire le discariche abusive in centrali che producono energia green è molto preziosa per l’ambiente e per la nostra salute. Delle 500.000 discariche presenti in Europa, oltre il 90% non soddisfa i criteri sanitari disposti dalla Direttiva Europea del 1999. Inoltre, l’80% di queste discariche contiene ancora tonnellate di materiale riciclabile accumulato prima che la raccolta differenziata divenisse così diffusa. L’acciaio, la gomma, l’alluminio, lo zinco, il rame accumulato in queste discariche può essere valorizzato e riutilizzato tramite un progetto di landfill mining.
Se il passo successivo è il riutilizzo dell’area come superficie su cui installare pannelli solari in quantità tali da costruire una vera e propria centrale elettrica, i benefici ambientali e sanitari diventano ancora maggiori.
Transizione verso un’economia circolare
I progetti come Mettiamoci in Riga si allineano con gli obiettivi europei di transizione verso un’economia circolare.
In un’economia lineare, come quella attuale, uno volta che il consumatore ha utilizzato un prodotto, il prodotto stesso, il suo imballaggio e gli eventuali prodotti di scarto diventano rifiuti destinati allo smaltimento.
Con 2,2 miliardi di tonnellate di rifiuti presenti in Europa, l’Unione Europea vuole spostarsi verso un tipo di economia circolare, in cui lo scarto viene minimizzato tramite una progettazione attenta dei prodotti, ma anche grazie a strategie di riutilizzo.
Oltre a contribuire alla preservazione dell’ambiente e alla riduzione della produzione dei rifiuti, un approccio circolare all’economia promuove anche l’innovazione e l’efficienza dei processi produttivi e delle operazioni aziendali.
L’opportunità di installare centrali elettriche solari dove prima sorgevano insalubri discariche irregolari, le quali vengono bonificate secondo i principi del landfill mining, si allinea perfettamente ai principi europei di economia circolare.