Il Disegno di Legge n. 45, che riguarda le aree idonee in Sardegna per l’installazione di impianti rinnovabili, ha suscitato un significativo interesse, tanto da raccogliere quasi 1000 emendamenti. Questo numero elevato di emendamenti presentati evidenzia l’importanza del tema per la regione e il coinvolgimento attivo dei vari attori politici e sociali.
Il Consiglio regionale della Sardegna ha confermato ufficialmente che sono stati proposti poco meno di mille emendamenti a questo disegno di legge, indicando un dibattito vivace su come affrontare la transizione energetica e promuovere l’uso sostenibile delle risorse rinnovabili nell’isola. Inoltre, questo processo legislativo rappresenta un’opportunità cruciale per garantire che le politiche locali siano veramente rappresentative delle esigenze dei cittadini e delle specificità del territorio sardo.
Il decreto sulle aree idonee in Sardegna rappresenta un passo pionieristico, stabilendo criteri chiari e dettagliati per la classificazione delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili. La Sardegna si distingue come la prima regione d’Italia a introdurre una normativa specifica in questa direzione, un’iniziativa che non solo punta a favorire lo sviluppo delle rinnovabili, ma si propone anche di regolamentare gli impianti già autorizzati, garantendo una revisione normativa complessiva.
La legge delinea le aree idonee, specificando con attenzione le caratteristiche che devono possedere, e identifica quelle non idonee, tutelando così il patrimonio ambientale e paesaggistico dell’isola. Questa disciplina non solo facilita l’approvazione di nuovi progetti sostenibili, ma assicura anche che l’espansione delle energie rinnovabili avvenga in modo armonioso e responsabile, rispettando le peculiarità del territorio sardo.
Secondo la legge 45, chi progetta un impianto fotovoltaico in Sardegna è tenuto a presentare una polizza di assicurazione come parte integrante della procedura di autorizzazione. Questa polizza deve avere un valore equivalente al doppio del valore stimato dell’impianto e serve a garantire la copertura per eventuali danni che la Stazione Appaltante potrebbe subire a causa di danneggiamenti o distruzione totale o parziale dell’impianto stesso.
L’introduzione di questa misura rafforza la responsabilità dei progettisti e offre una protezione aggiuntiva al patrimonio pubblico, assicurando che eventuali imprevisti possano essere affrontati senza ricadute finanziarie sui cittadini e sull’amministrazione regionale. In questo modo, il decreto mira a promuovere pratiche di sviluppo sostenibile, tutelando al contempo gli interessi collettivi e la sicurezza degli investimenti nel settore delle energie rinnovabili.