Il sorpasso delle energie rinnovabili
Ad oggi, purtroppo, a questa domanda bisogna rispondere negativamente, prendendo atto che non è ancora avvenuto un sorpasso completo delle energie rinnovabili rispetto a quelle fossili nell’ambito del territorio europeo; tuttavia, l’uso di fonti di energia rinnovabile sta avendo una crescita molto rapida ovunque, con una percentuale annua che supera il 6%.
Il sorpasso delle energie rinnovabili è avvenuto?. 1
Tipologie di fonti rinnovabili presenti in Italia. 2
Come sono messi gli altri paesi europei?. 2
La guerra tra Russia ed Ucraina ha dei legami con il trend in aumento delle energie rinnovabili?. 3
Il sorpasso delle energie rinnovabili è avvenuto?
Secondo i dati rilevabili dalla AIE, Agenzia Internazionale dell’Energia, con riferimento all’anno 2020 la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in Europa è stata pari al 34,6%, mentre quella derivante dalle fonti fossili e non rinnovabili è stata del 42,5%; la tendenza generale mostra un progressivo aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili al quale fa da contrasto la correlata diminuzione della quota di energia da fonti fossili non rinnovabili.
Bisogna inoltre rilevare che alcuni paesi europei hanno già raggiunto un avanzato stato di transizione verso le energie rinnovabili: la Svezia la rappresenta un paese leader in quest’ambito, con il suo 56% di energia totale prodotta da fonti rinnovabili, seguita a poca distanza dalla Germania, nella quale il 46% dell’energia elettrica rientra nelle fonti rinnovabili.
Altre nazioni europee invece hanno raggiunto traguardi importanti, seppur con percentuali inferiori: nel 2020, per la prima volta nel Regno unito le fonti rinnovabili hanno superato le fonti fossili nella produzione di energia elettrica, con il 42% dell’energia totale generata; per raggiungere lo stesso risultato in tutti gli altri paesi europei bisognerà ancora lavorare molto a diversi livelli.
La situazione italiana
In Italia, il percorso di transizione verso le fonti di energia rinnovabile sta registrando importanti progressi, ma la quota generale di energia prodotta da queste ultime fonti risulta ancora relativamente bassa: secondo i dati del Ministero della Transizione Ecologica e della Sostenibilità, nel 2020 la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili in Italia è stata pari al 19,7%, mentre quella prodotta da fonti fossili è arrivata al 79,4%. L’obiettivo del governo italiano è quello di raggiungere complessivamente il 30% di energia rinnovabile prodotta entro la fine dell’anno 2030.
Va rilevato che l’Italia possiede un ottimo potenziale legato alla possibile produzione dell’energia solare, grazie alla propria posizione geografica e dal clima favorevole; attualmente la quota di energia solare prodotta rappresenta già il 7,9% del totale dell’energia prodotta da fonti rinnovabili In Italia.
Un’altra tipologia di fonte di energia rinnovabile in netta crescita coincide con l’energia eolica, anche se l’impiego di questa tecnologia ha incontrato ed incontra alcune resistenze, legate principalmente all’impatto visivo e al possibile disturbo acustico nei confronti dei residenti.
Gli incentivi esistono e molti passi avanti sono stati compiuti, ma la strada da percorrere e ancora piuttosto lunga.
Tipologie di fonti rinnovabili presenti in Italia
Ecco quindi, elencate di seguito, le tipologie delle principali fonti di energia rinnovabile presenti in Italia con le relative percentuali abbinate; i dati risalgono al 2020 e sono stati comunicati dal Ministero della Transizione Ecologica e della Sostenibilità:
- Energia solare: 7,9%
- Energia eolica: 5,4%
- Energia idroelettrica: 5,8%
- Energia da biomasse e da rifiuti: 0,5%
- Energia geotermica: 0,1%
Si segnala, nel comparto complessivo dell’energia Idroelettrica, un dato in controtendenza: pur avendo questa tipologia di energia una lunga tradizione in Italia, negli ultimi anni il potenziale di sviluppo si è ridotto a causa di problemi legati alla gestione del territorio ed a questioni di natura ambientale.
Trascurabili, almeno a livello numerico, le biomasse ed i rifiuti nonché l’energia geotermica.
Come sono messi gli altri paesi europei?
In generale, gli altri paesi europei registrano progressi differenti in merito alla transizione verso le fonti di energia rinnovabile, lasciando l’Italia nelle posizioni basse rispetto ad una classifica ideale.
Secondo i dati provenienti dall’Agenzia Internazionale delle Energia (IEA) Nel 2020 la quota complessiva di energia prodotta da fonti rinnovabili in Europa è stata del 34,6%: alcuni paesi, come la Svezia e la Finlandia si attestano ad una quota del 50% di energia rinnovabile, mentre altri paesi come la Polonia oppure la Grecia producono meno del 20%.
La Germania e la Spagna si collocano in una posizione di leadership, avendo rispettivamente il 43,7% ed il 42,8%, mentre la Francia si attesta ad una quota del 19,1%.
È vero che ogni paese ha le proprie sfide interne e le proprie opportunità, ma va comunque rilevato che l’Unione Europea ha fissato degli obiettivi ambiziosi legati alla produzione ed all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile con il preciso target di neutralità climatica entro l’anno 2050, associato alle corrispondenti riduzioni di emissioni di gas ad effetto serra.
In particolare, l’Unione Europea ha delineato i seguenti obiettivi:
- Entro l’anno 2030: aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili almeno al 32% rispetto al consumo energetico lordo dell’Unione;
- Entro l’anno 2030: raggiungimento della quota del 14% del consumo energetico derivante dal trasporto su strada, puntando essenzialmente sull’elettrificazione del trasporto;
- Entro l’anno 2050: raggiungimento della neutralità climatica, la quale corrisponde all’equilibrio tra le emissioni di gas ad effetto serra e la loro corrispondente rimozione dall’atmosfera.
L’Unione inoltre sta lavorando per rafforzare il mercato dell’energia rinnovabile, migliorando l’efficienza energetica e promuovendo la digitalizzazione dello stesso settore energetico, con la chiara finalità di accelerare la transizione verso le fonti di energia pulita.
La guerra tra Russia ed Ucraina ha dei legami con il trend in aumento delle energie rinnovabili?
Bisogna osservare che non esiste un collegamento diretto tra il trend in aumento delle energie rinnovabili in Europa e la guerra tra Russia ed Ucraina: tuttavia, il conflitto e le sue conseguenze geopolitiche, come l’aumento delle tensioni con la Russia, hanno notevolmente influito sul dibattito legato all’approvvigionamento energetico dell’Europa, favorendo la convinzione della necessità di una maggiore indipendenza energetica.
L’Unione Importa una significativa quantità di gas naturale dalla Russia, con forti timori di un’interruzione delle forniture: è chiaro che in questo contesto l’energia rinnovabile rappresenta un’opportunità per ridurre la dipendenza dall’importazione di combustibili fossili, migliorando contemporaneamente la sicurezza energetica dell’Europa.
Contemporaneamente, l’Unione sta lavorando per promuovere la cooperazione tra i paesi membri al fine di sviluppare un’infrastruttura energetica integrata ed aumentare la diversificazione delle fonti; va rilevato comunque che la transizione verso le fonti di energia rinnovabile era già stata avviata e promossa diverso tempo prima rispetto allo scoppio del conflitto, così come gran parte degli sforzi finalizzati ad affrontare i cambiamenti climatici ed alla riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra.
L’aumento vertiginoso dei prezzi del gas ha dei legami con il trend in aumento delle energie rinnovabili?
L’aumento dei prezzi del gas naturale può aver influito sul trend legato all’aumento delle energie rinnovabili in Europa, ma non è l’unico fattore in gioco: da una parte, il prezzo del gas naturale è notevolmente aumentato negli ultimi mesi a causa di una serie di fattori, tra cui la ripresa economica globale, l’aumento della domanda di gas in Cina, la riduzione della produzione di gas negli Stati Uniti ed in Europa, i problemi ben noti di approvvigionamento di gas dalla Russia.
Questo aumento generalizzato dei prezzi ha reso le fonti di energia rinnovabile come l’eolico oppure il solare, più competitive rispetto alle fonti fossili in generale, specialmente in alcuni paesi che dipendono fortemente dalle importazioni di gas.
Contemporaneamente, l’Unione si è posta degli obiettivi ambiziosi in tema di produzione ed utilizzo delle fonti di energia rinnovabili, indipendentemente dall’aumento dei prezzi del gas naturale.
In sintesi, l’aumento generalizzato di questa materia prima potrebbe avere influenzato la competitività delle energie rinnovabili in alcuni paesi europei, ma anche in questo caso l’Unione si è mossa per tempo ed in anticipo, senza alcuna apparente correlazione rispetto all’andamento dei prezzi del gas naturale e delle altre fonti fossili non rinnovabili.