Nuovo Decreto Energia, Seconda bozza: tutte le novità
L’attesa per la pubblicazione ufficiale del “nuovo” Decreto Energia – una serie di disposizioni che promuovono il ricorso a fonti rinnovabili – purtroppo non è ancora finita. La seconda bozza del decreto sarebbe dovuto entrare nell’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri ma così non è stato. A quanto pare, il governo preferisce proporre soluzioni alla scadenza del periodo di “mercato tutelato”, ovvero dopo gennaio.
Siamo a conoscenza, però, del contenuto della seconda bozza del nuovo Decreto Energia, grazia alla quale possiamo farci un’idea di quali sono le novità proposte.
La bozza del “nuovo” Decreto Energia
La bozza del Nuovo Decreto Energia contiene 13 articoli che affrontano diversi temi: dalla promozione dell’autoproduzione di energia rinnovabili al rafforzamento dell’approvvigionamento del gas, dalla sicurezza energetica alle misure per lo sviluppo di impianti eolici galleggianti in mare. Analizziamo nel dettaglio le novità più importanti.
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Autoproduzione delle rinnovabili: priorità agli energivori
La seconda bozza del Decreto vuole introdurre misure che concedono la priorità della concessione per impianti fotovoltaici, eolici, o idroelettrici, ai soggetti iscritti nell’elenco delle imprese a forte consumo di energia elettrica. Gli impianti in questione dovranno avere una potenza di almeno 1 MegaWatt e potranno essere realizzati attraverso diverse modalità. Ad esempio, le imprese potranno costruire nuove centrali elettriche (solari, eoliche o idroelettriche) oppure collaborare con entità terza o altre aziende per ottenere energia pulita attraverso accordi a lungo termine.
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Rafforzamento dell’approvvigionamento di gas
La nuova bozza del Decreto Energia contiene una serie di misure che mirano a rafforzare la sicurezza degli approvvigionamenti di gas naturale e, contestualmente, a ridurre le emissioni di gas climalteranti. A questo proposito, il decreto introduce una serie di raccomandazioni e misure:
- viene consentita, per la durata di vita utile di un giacimento, la coltivazione di gas naturale sulla base di concessioni esistenti o di nuove concessioni rilasciate;
- i giacimenti devono trovarsi ad almeno 9 miglia di distanza dalla linea di costa o 12 miglia se si tratta di area marine;
- la riserva di gas naturale deve ammontare ad almeno 500 milioni di metri cubi.
Il Nuovo Decreto Energia, secondo la bozza che verrà sottoposta al vaglio del Consiglio dei Ministri, dovrebbe anche dare il via libera alla coltivazione di gas naturali nell’Alto Adriatico, per concessioni esistenti o nuove. L’area geografica interessata è il tratto di mare che va dal 45° parallelo a una distanza di 90 km a sud di esso. Anche per questi giacimenti vale la regola delle 9 miglia di distanza dalla costa.
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Sicurezza energetica
La nuova bozza del Decreto Energia contiene anche alcune misure dedicate alla sicurezza energetica. A questo proposito, la bozza propone il prolungamento delle deroghe per i gestori degli impianti di generazione di energia elettrica alimentati a carbone (superiori ai 300 MW) e destina un fondo di quasi 98 milioni di euro allo sviluppo di nuovi sistemi di teleriscaldamento e teleraffrescamento, con lo scopo di semplificare il procedimento per la realizzazione di condensatori ad aria presso le centrali termoelettriche già esistenti e attive.
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Eolico galleggiante in mare
Una delle maggiori novità della seconda bozza è costituita da un importante sostegno fornito all’eolico off-shore. Sono previste, infatti, due importanti misure:
- fondi per sostenere gli investimenti strutturali pari a 420 milioni di euro per gli anni 2024, 2025, e 2026;
- l’individuazione di due aree marittime, ubicate nel Mezzogiorno, da destinare alla cantieristica navale.
Lo scopo è quello di sostenere la produzione di piattaforme galleggianti e infrastrutture energetiche per l’installazione di impianti di produzione di energia eolica in mare.
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Il servizio vulnerabili
La bozza del decreto prevede l’attivazione di un nuovo servizio per la fornitura di energia elettrica ai “clienti vulnerabili” a prezzi calmierati. Sono definiti “clienti vulnerabili” i soggetti over 75, gli abitanti delle isole minori, i residenti in abitazioni di emergenza a seguito di calamità, e le categorie che già adesso ricevono i bonus.
Nel dettaglio, il cosiddetto servizio vulnerabili funzionerà appoggiandosi alla società Acquirente Unico (società pubblica) che, sulla base di criteri di mercato, acquisterà energia elettrica all’ingrosso. Questa verrà ceduta al gestore del servizio vulnerabilità, ovvero a un fornitore di energia elettrica iscritto nell’elenco venditori selezionato tramite apposite procedure competitive. Grazie a questo meccanismo, i soggetti aventi diritto potranno avere accesso alla fornitura di energia elettrica a prezzi contenuti.
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Fondo compensazione e riequilibrio ambientale
Il punto più deludente del Nuovo Decreto Energia è quello che riguarda il Fondo di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale: un fondo di 200 milioni dedicato a Regioni e Province per incentivare a ospitare impianti rinnovabili sul proprio territorio. Lo scopo è nobile, ma le misure messe in atto per il raggiungimento di questo obiettivo sono contraddittorie.
In primo luogo, questa misura, che promuove l’installazione di impianti a energia rinnovabile, si scontra con il Decreto Aree Idonee, che individua, per ogni territorio, le aree idonee all’installazione e gli obiettivi in materia di transizione energetica previsti per il 2030.
Inoltre, il fondo andrà ad essere alimentato con i soldi degli stessi proprietari degli impianti. Il nuovo Decreto Energia contiene infatti una misura per cui i titolari di impianti di grandi dimensioni (di potenza superiore a 20 kW) installati tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2030, corrispondano al GSE un contributo pari a 10 euro per ogni KW di potenza dell’impianto, per i primi tre anni di attività.
Sono queste contraddizioni che confondono e scoraggiano cittadini e imprenditori ad investire nell’energia pulita. Per incentivare al passaggio all’energia sostenibile – che è l’obiettivo del Nuovo Decreto – tali criticità dovrebbero essere eliminate nel decreto ufficiale.
Conclusioni
Basandoci su quanto sappiamo della bozza del Nuovo Decreto Energia, esso presenta opportunità e sfide. Sarà essenziale affrontare le criticità e le contraddizioni per garantire che queste misure abbiano un impatto positivo e contribuiscono a una transizione efficace verso un futuro più sostenibile dal punto di vista energetico.