Una mappa per costruire impianti eolici senza danneggiare gli uccelli
Transizione energetica e tutela dell’ambiente devono camminare di pari passo. Di questo ne sono convinti gli ambientalisti, ma anche gli addetti ai lavori nel settore della produzione energetica green. Anche perchè che senso avrebbe produrre energia pulita a danno dell’ambiente? Naturalmente nessuna. Ecco perchè negli ultimi mesi sono si susseguono numerose le ricerche scientifiche che attestano quali sono le aree terresti e marine più adatte ad ospitare impianti eolici e fotovoltaici.
Negli ultimi anni ci siamo abituati a vedere pale eoliche un po’ ovunque in un’installazione incontrollate ed indiscriminata di pale che tutto ha avuto a cuore tranne che i territori e le specie che lo abitano. così ci siamo abituati a vedere pale eoliche in paesaggi collinari, in montagna, ma anche su piattaforme galleggianti in alto mare. La produzione di energia green dal vento gioca sicuramente un ruolo chiave nel progetto di transizione energetica; d’altro canto è anche vero che non è possibile pensare ad un futuro a zero emissioni installando pale dappertutto e un occhio di riguardo va sicuramente tenuto per la salvaguardia della biodiversità e anche dei paesaggi che il nostro bel paese non smette mai di regalare da nord a sud. Il discorso vale per le pale eoliche come per le distese di pannelli solari; è fondamentale pianificare ogni progetto rinnovabile nei minimi dettagli e tenere in considerazione – oltre gli aspetti tecnici legati alla realizzazione e alla manutenzione degli impianti – anche quelli legati alla tutela di ambiente e paesaggio. In questo senso, ogni progetto green va progettato ed eseguito esclusivamente su aree di terra e di mare considerate idonee e rispettose di determinati parametri “ambientali”.
L’associazione Lipu: installare pale e tutelare la migrazione degli uccelli
In questo senso, una ricerca recente ha messo in luce quali sono i luoghi dove si possono e si debbono costruire parchi eolici e quali, invece, le aree in cui la presenza dell’eolico rischia di generare più danni che benefici. Insomma, quel che è certo è che la crisi climatica come quella ambientale non si possono essere gestite su tavoli diversi, ma vanno programmate rigorosamente insieme. Tra le varie ricerche che si occupano dei parametri da tenere in considerazione in materia di tutela degli ecosistemi, sicuramente quella più interessante è stata realizzata dall’associazione di matrice ambientalista Lipu Birdlife Italia. L’associazione si è occupata di mettere a punto queste mappe topografiche molto precise in cui numerosi studiosi nazionali ed internazionali hanno detto la loro a proposito delle aree idonee per i progetti green.
Questo progetto è stato divulgato di recente; proprio nel momento in cui le Regioni sono state chiamate ad individuare le aree idonee e non idonee da destinare alla realizzazione di parchi eolici e impianti fotovoltaici sia in terra che in mare. La ricerca è il frutto di un lavoro certosino che tiene conto di dati scientifici soprattutto; come si evince dal nome stesso dell’associazione lo scopo è individuare aree di terra e di mare popolate dagli uccelli, dove quindi l’installazione di pale eoliche rischierebbe di mettere a repentaglio la loro stessa sopravvivenza. Secondo l’associazione, in fase di progettazione degli impianti eolici è necessario tener conto degli uccelli, e delle loro migrazioni stagionali e dei loro habitat naturali; in questo senso, ci sono aree in cui è altamente sconsigliabile installare pale eoliche sia in terra che in mare perchè il movimento delle pale potrebbe falciare il volo degli uccelli; d’altro canto, ci sono anche le zone in cui i progetti eolici non interferiscono con le specie volatili e dove quindi è assolutamente preferibile avviare progetti green.
Gli obiettivi green del 2030 e la tutela dell’ecosistema
Secondo gli ultimi dati, nell’estate del 2022 il numero di impianti eolici in Italia era arrivato a 5.645; questo numero, però, è destinato a subire un incremento notevole soprattutto alla luce dei progetti energetici da portare a termine a livello italiano oltre che europeo. Secondo il progetto Fit for 55 entro il 2030 l’Europa si è impegnata a ridurre del 55% le emissioni di anitride carbonica; dati che saranno possibili solo passando per un incremento considerevole di produzione di energia green; anche altri progetti vanno in questa direzione: il Repower Eu, ad esempio, è il piano europeo per ridurre la dipendenza del vecchio Continente dai combustibili fossili e il Pniec. Tutti progetti che si muovono nel senso di una produzione energetica da fonti rinnovabili.
I numeri, quindi, sono in forte crescita; ed è per questo che l’individuazione delle aree idonee è una scelta da compiere responsabilmente con gli addetti alla produzione green e gli scienziati impegnati nella salvaguardia della biodiversità e naturalmente degli uccelli. La transizione energetica e gli obiettivi previsti per il 2030 vanno realizzati nel totale rispetto dell’ambiente e delle specie che lo abitano, al fine di garantire la massima tutela possibile per gli habitat naturali.
Lo studio condotto dall’associazione Lipu, come abbiamo anticipato, è stato effettuato su solide basi scientifiche. In primo luogo sono state individuate 44 specie di uccelli potenzialmente a rischio sia per la presenza di impianti eolici in mare che su terra. Le specie sono state scelte tra quelle considerate maggiormente a rischio sia a causa di impatti diretti (la collisione degli uccelli con le eliche); che per impatti indiretti causati dagli impianti eolici. La mappatura è stato il frutto di un lavoro di squadra tra ornitologi ed esperti in materia di migrazione degli uccelli; i loro studi sono stati infine incrociati con i dati forniti dalla piattaforma ornitho.it
Il risultato finale è stato un lavoro gigantesco con una quantità di dati impressionante che alla fine ha portato alla divisione del territorio italiano per celle di 25 km quadrati ciascuna. All’interno di ciascuna cella, poi, è stata redatta una classificazione per capire quali specie di uccelli la popolano e quali specie potrebbero essere potenzialmente a rischio a causa della presenza di impianti. Ogni cella quindi è una fetta di territorio italiano in cui si tiene conto delle specie di uccelli che la abitano, degli habitat naturali, ma anche delle riserve naturali. Incrociando e studiando i dati è possibile stabilire con esattezza scientifica dove è possibile installare pale eoliche e dove invece la presenza di queste ultime rischierebbe di mettere a dura prova la sopravvivenza animale. Solo in questo modo la progettazione degli impianti potrà essere realmente green, muovendosi nella direzione di una produzione energetica realmente verde che prima di ogni altra cosa tiene conto della salute dell’ambiente e dell’ecosistema che deve ospitarla.